GEMME | LEGÀMI

16 Aprile ore 18.00

“LEGÀMI” di ZaMagA Athletic Dancers

Al via la rassegna Gemme con il primo evento previsto per domenica 16 aprile 2023 alle ore 18. La compagnia ZaMagA Athletic Dancers animerà il palco del teatro De Sica di Peschiera Borromeo con “Legàmi”, spettacolo di physical theatre a cura di Maria Agatiello e Marco Zanotti. 

Per scoprire di che cosa si tratta e come “Legàmi” approda a Gemme, continua a leggere questo articolo!

LA RELAZIONE È UNA GEMMA O È GIÀ UN FRUTTO?

Abbiamo voluto giocare sul nome Legami, che, modificando l’accento, cambia significato: significa “legarsi” e, al contempo, avere delle relazioni. 
Le relazioni sono come delle gemme, poichè  nascono da radici che, se coltivate,  diventeranno poi un frutto.

COME IL PHYSICAL THEATRE PUÒ METTERSI IN RELAZIONE CON LA STORIA DELLO SPETTATORE?

Portiamo sul palco spezzoni di vita quotidiana: relazioni affettive, amorose, qualunque rapporto che possa coinvolgere le persone. Con il nostro lavoro cerchiamo di immedesimarci e far immedesimare lo spettatore in questi spicchi di storia. 
Ogni movimento si basa su sospensioni, evoluzioni, relazioni. Una persona tira l’altra, un’altra si fa tirare, uno va verso il basso, l’altro sale. 
Questa è anche un po’ una metafora di come si vivono le relazioni umane: in maniera alternata, alla ricerca dell’equilibrio. 
ZaMagA fa questo attraverso una fisicità accentuata, attraverso il sostegno che è fisicamente dimostrato. Il movimento si esalta attraverso prese, fuori peso e salti acrobatici che porteranno all’estremo il gioco della parola.

COME NASCE “LEGAMI” E COME APPRODA A GEMME?

La Compagnia ha preso spunto dalla quotidianità di ognuno di noi, con spaccati di vita degli interpreti, situazioni amorose, conflitti, storie della compagnia, danzatori. Avevamo l’esigenza di trovare una vetrina dove portare questo lavoro laboratoriale all’interno di un contesto vero e la direzione artistica Oltheatre ha apprezzato questa nostra idea. 
Avremmo dovuto metterlo in scena già prima del covid. Poi, con il desiderio di esaltare i rapporti interpersonali, appena abbiamo avuto la possibilità di poter tornare sul palco, abbiamo colto l’occasione.

COME CONDIVIDI LE IDEE CREATIVE PER COSTRUIRE IL PERCORSO ARTISTICO CON I GIOVANI?

Noi stiamo molto in sala, è una cosa che accomuna tutti. C’è una visione di Maria e Marco a fare da cornice e da lì ognuno propone la propria versione, prova e sperimenta. Insieme si crea quel che va in scena.
Cerchiamo di dare spazio all’interpretazione di ognuno, qualcosa che funzioni nel complesso, un vero bagaglio di idee e immagini. Maria è il “vorrei fare…”, poi a catena arrivano le idee di tutti.
Vogliamo che tutti i ragazzi che sono in questa realtà possano portare la propria finalità coreografica. Ognuno ha carta bianca di creare un concetto visionario. E insieme lo trasformiamo. 

QUANTO SPAZIO C’È PER LA LORO LIBERA ESPRESSIONE?

Tanto. C’è la possibilità per tutti di dipingere delle sfumature e dei colori sulla tela bianca. Lavoriamo spesso insieme, abbiamo delle visioni affinate e questo ci aiuta a vedere le cose in maniera unita ma ognuno coi propri occhi.